Per ascoltare l’audio di oggi, 19 giugno 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 164 (1415)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Nessuna tregua umanitaria parziale a Rafah. L’esercito israeliano ha dichiarato il falso, per coprire i crimini dei suoi generali agli occhi della Corte Penale Internazionale. Nella giornata di ieri, fino a mezzogiorno, sono state compiute 3 stragi causando l’uccisione di 25 persone e il ferimento di altre 80.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

Con l’arrivo della stagione calda, il problema della penuria di acqua assume contorni catastrofici. Israele ha chiuso con il calcestruzzo deliberatamente centinaia di pozzi d’acqua e distrutto le unità di potabilizzazione nel nord della striscia. A Jebalia sono stati registrati i primi morti per sete tra i bambini e anziani. Allarmanti rapporti dell’amministrazione locale gazzawi e dell’ONU parlano chiaramente di uso della fame e sete come arme di guerra contro la popolazione civile. Un crimine, secondo le norme internazionali. Oltre due milioni di palestinesi sono sottoposti ad un embargo totale di cibo, acqua, carburanti e medicine. Gli appelli palestinesi, arabi ed internazionali sono caduti nel vuoto di fronte all’arroganza dei generali israeliani. È uno sterminio di massa scientificamente studiato e premeditato.

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Medici nel mirino

Un altro medico di Gaza assassinato in carcere. Iyad Rantissi è morto sotto tortura durante gli interrogatori. Rantissi, 54 anni, dirigeva il reparto di ginecologia dell’ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia, nel nord della Striscia. È stato arrestato l’11 novembre 2023 mentre stava evacuando alcuni malati verso il centro della Striscia. È stato trasportato nudo in un camion con altri arrestati e portato in un lager nel deserto. Sei giorni dopo, è stato assassinato durante gli interrogatori violenti dello Shabak nel famigerato carcere di Shikma, ad Ashkelon (Vedi). Su richiesta del servizio di sicurezza interna, il tribunale ha emesso un ordine di censura sulla notizia per sei mesi, scaduti a maggio.

Questo è il secondo caso noto di un medico assassinate sotto interrogatorio nel tanto decantato democratico Israele (un falso storico clamoroso; è un regime di Apartheid). Lo scorso aprile era stato arrestato il dottor Adnan El Bursh, 53 anni, primario del reparto di chirurgia ortopedica dell’ospedale Shifà di Gaza. Era stato arrestato a dicembre 2023 ed è stata annunciata la sua morte in aprile 2024, durante gli interrogatori nel carcere israeliano di Ofer, in Cisgiordania.

Il quotidiano israeliano Haretz, che riporta la notizia della morte del dottor Rantissi, sostiene che l’esercito sta indagando sulla morte misteriosa di 36 detenuti palestinesi di Gaza nel campo di concentramento di Sde Tieman, nel deserto del Negev e altri due casi di morte nel campo di Anatot. Ci sono anche due casi di morte durante il trasporto da Gaza ai campi di concentramento dell’esercito israeliano. L’attacco contro gli ospedali e l’uccisione dei medici è un piano di smantellamento della struttura civile del popolo palestinese. Chi si salva dalle bombe americane sganciate dagli israeliani sulla popolazione di Gaza non potrà curarsi e salvarsi.

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Istruzione a Gaza

Gli studenti sono una delle vittime di questa guerra d’aggressione di vendetta israeliana. Un’operazione di distruzione sistematica della vita civile e del futuro della società palestinese. 625 mila studenti palestinesi hanno perso l’anno scolastico 2023/2024. Sono 40 mila quelli che non potranno diplomarsi quest’anno. La guerra israeliana contro la popolazione di Gaza ha ucciso – secondo le stime – 10 mila studenti e ferito 30 mila. Oltre alla distruzione sistematica delle scuole e università: 109 strutture distrutte completamente e 365 parzialmente, trasformate poi in centro di accoglienza per sfollati. Il piano israeliano è quello di distruggere le basi dello sviluppo di una società palestinese progredita e capace di costruirsi un futuro nazionale. Un popolo di analfabeti può venire comodo all’economia coloniale israeliane di drenare manodopera a basso costo.  

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Cisgiordania e Gerusalemme est

I rastrellamenti sono diventati la vita quotidiana dei palestinesi della Cisgiordania. Come ai tempi dell’occupazione nazista in Europa, i soldati israeliani irrompono nelle città e villaggi a distruggere, uccidere, arrestare e deportare. Ieri sono stati registrati rastrellamenti in tutte le principali città della Cisgiordania. Nel villaggio di Qasra, a sud di Nablus, i soldati hanno radunato la popolazione in una scuola e avviato interrogatori sotto colpi con il calcio del fucile e bestemmie, senza rispetto per donne e anziani. Interrogati anche i bambini di 7 anni. Prima di ritirarsi dal villaggio hanno portato via con loro due attivisti. www.anbamed.it

Israele

Le manifestazioni di piazza sono un’azione quotidiana a Tel Aviv e Gerusalemme ovest. Ieri, la polizia ha malmenato duramente i manifestanti che avevano chiuso la strada per Tel Aviv. Chiedono un impegno serio nella trattativa e elezioni anticipate.

Anche le opposizioni affondano il coltello nel fianco molle di Netanyahu: il fallimento strategico nel liberare gli ostaggi e sul fronte libanese, con centinaia di migliaia di israeliani sfollati da 8 mesi. Oltre all’isolamento internazionale, palesato con l’esclusione delle società israeliane di partecipare alla mostra francese degli strumenti di morte (armi).

L’altro fronte sul quale il governo Netanyahu ha collezionato perdite è quello economico: gli investimenti diretti esteri sono calati per il secondo trimestre successivo di oltre il 55,8%, mentre gli investimenti privati di israeliani all’estero sono cresciute del 30%. La stampa economica specializzata la definisce “fuga di capitali”. Il debito pubblico è schizzato al 7,8% del PIL. Senza le sovvenzioni USA, l’economia israeliana sarebbe in ginocchio.

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Libano

La situazione alla linea blu di demarcazione tra Libano e Israele si sta aggravando. L’esercito israeliano ha concluso delle manovre che simulano l’invasione di terra e sostiene che i piani dell’operazione, approvate militarmente, sono all’attenzione del governo per la decisione di avvio della guerra.

Per la prima volta però c’è una trattativa indiretta tra Tel Aviv e il partito di Hezbollah. L’inviato della Casa Bianca, Amos Hochstein, sta facendo la spola tra Beirut e Tel Aviv per tentare di evitare l’allargamento del conflitto. Non ha avuto contatti diretti con Hezbollah, ma tramite il presidente del parlamento libanese, Berri e capo del partito Amal. La risposta del segretario Nasrullah è che la tregua sul fronte libanese dipende dal cessate il fuoco a Gaza, come avvenne lo scorso novembre.

Nel frattempo la guerra continua con bombardamenti aerei israeliani su villaggi e città libanesi, sia lanci di droni e missili di Hezbollah sulle colonie ebraiche nei territori libanesi occupati e su basi militari nel nord di Israele. Hezbollah ha pubblicato un video di una decina di minuti ripreso da un drone di spionaggio che mostra una vasta area militare israeliana fino a Haifa. La stampa israeliana ha definito il video “molto grave”.

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Guerra, aiuti umanitari e propaganda

Il porto galleggiante costruito dall’esercito USA a Gaza è stato un fallimento totale che ha dimostrato la sua inutilità. Un’operazione propagandistica finita male. A maggio a causa delle forti onde, la piattaforma si era staccata ed è arrivata fino al porto israeliano di Ashdod. È stata trainata e riparata, ma si è dimostrato pericoloso e non stabile e quindi il comando centrale USA ha deciso di smantellarlo. Gli Stati Uniti avevano bisogno di coprire i loro crimini a Gaza, con la fornitura dell’80% delle micidiali bombe sganciate da Israele sulla testa della popolazione civile. L’idea del porto si mostrava l’ideale per una campagna di immagine e allo stesso tempo apriva la possibilità ad Israele di occupare il valico di Rafah, come poi è avvenuto. Il porto poteva essere usato anche per svuotare Gaza della sua popolazione, con il piano dell’estrema destra israeliana di sostituzione etnica.

L’operazione mediatica al momento della sua inaugurazione è stata a copertura planetaria, ma il fallimento è passato nel silenzio generale.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, tre mesi e 25 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Incendiata da droni ucraini la raffineria dii Azov. È in arrivo sulla linea del fronte orientale il carro armato tedesco denominato Frankenstien capace di distruggere missili e sciami di droni.

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

[Giornalismo] La figuraccia dei giornaloni scorta mediatica del genocidio a Gaza. di Farid Adly Qui

Approfondimenti

[Echi della stampa araba]: a cura diMargaret Petrarca (Per saperne di più)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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