Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

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Rassegna anno V/n. 073 (1324)

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Appello 1

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Appello 2

Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

Le notizie

Genocidio a Gaza

Nel 160esimo giorno di guerra, ieri, l’esercito invasore israeliano ha compiuto 7 stragi uccidendo 69 civili e ferendo altri 110.

Uccidere per fame

Un elicottero israeliano ha mitragliato i civili palestinesi ammassati alla rotonda “Kuwait” in attesa dell’arrivo degli aiuti umanitari. Decine di morti e oltre 100 feriti. Subito dopo, l’artiglieria navale israeliana ha lanciato colpi sulla stessa piazza, facendo una seconda strage. 20 morti tra i feriti, non ancora soccorsi, del primo attacco aereo. Stragi di questo genere avvengono tutti i giorni, nel silenzio totale di cancellerie e media.

Amnesty International in una dichiarazione di Anias Kalamar accusa: “le cancellerie stanno a guardare mentre i palestinesi a Gaza vengono uccisi deliberatamente per fame”.

Il ministro della guerra britannico ha dichiarato di essere contrario al lancio dagli aerei degli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. “Sono pericolosi per la popolazione civile e ci sono stati già incidenti mortali”.

Trattative

Hamas ha presentato una sua proposta per “una visione d’insieme del problema” e accusa Netanyahu di non voler raggiungere un accordo ragionevole. In una dichiarazione il leader Ismail Hanie non ha fornito gli elementi della proposta, ma ha sottolineato che “Netanyahu non può pensare di ottenere liberi i suoi ufficiali nelle nostre mani e poi continuare l’aggressione. La guerra contro il nostro popolo deve finire”. Fonti dal Cairo affermano che “la proposta palestinese è ragionevole e graduale; prevede passaggi intermedi per garantire gli interessi di tutt’e due le parti: liberare i prigionieri israeliani e palestinesi e mettere fine alle sofferenze della popolazione di Gaza”. Analisti israeliani sostengono che dagli elementi in possesso del governo, cii sono sviluppi importanti e moderati da parte di Hamas. Un consigliere di Netanyahu – in forma anonima – ha dichiarato invece che “le idee avanzate sono sogni irrealizzabili. Nessuno ci fermerà. Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas, con un accordo o senza”. La Casa Bianca continua a ripetere di non aver ricevuto da Tel Aviv un piano per la salvaguardia della popolazione civile, prima dell’offensiva a terra su Rafah. Nel frattempo Washington continua a foraggiare l’esercito israeliano di armi sofisticate.  

Cisgiordania e Gerusalemme Est

La situazione si sta aggravando di giorno in giorno. Il governo israeliano lavora per far saltare gli equilibri durante il mese del digiuno islamico Ramadan. Irruzioni violente e rastrellamenti in tutte le città palestinesi. All’alba di oggi, primo venerdì di Ramadan, i soldati su carri armati e mezzi cingolati sono penetrati a Tulkarem.

La città vecchia di Gerusalemme è militarizzata e blindata da cancelli metallici e migliaia di soldati. È vietato l’ingresso nelle moschee di Al-Aqsa a tutti i palestinesi di età inferiore ai 40 anni. Il governo Netanyahu intende far scoppiare una guerra di religione per cacciare e deportare gli ultimi abitanti palestinesi di Gerusalemme, musulmani e cristiani.

Un’ennesima aggressione armata dei coloni ebrei israeliani è stata registrata a Kafr Naama, vicino a Ramallah. Protetti dall’esercito, sono penetrati nella cittadina e hanno appiccato il fuoco in un negozio di auto, sparato colpi di arma da fuoco contro le finestre delle case e provocato i cittadini per le strade. I soldati sono intervenuti soltanto quando un gruppo di palestinesi ha iniziati a lanciare pietre contro gli aggressori. I militi lanciato lacrimogeni per disperdere i giovani palestinesi.

ANP

Il presidente palestinese Abbas ha incaricato Mohammed Mustafà a guidare il nuovo governo tecnico voluto da Stati Uniti, UE e Israele. L’uomo d’affari palestinese e presidente del Fondo palestinese d’Investimenti è ben visto negli ambienti finanziari dei paesi industrializzati. Il pretesto della nomina di un nuovo governo tecnico è la lotta contro la corruzione, ma il significato vero è quello di non far comparire nel governo uomini delle forze politiche palestinesi, compresa la stessa Fatah, per far vincere su tutta la linea Netanyahu, in un’eventuale soluzione politica, dopo la conclusione dell’aggressione colonialista israeliana a Gaza.

Una linea sottile separa il compromesso dal collaborazionismo.

Israele

La leva militare per i religiosi ebrei ortodossi haredim è al centro di uno scontro politico che scuote il governo di Tel Aviv. Gantz ha deciso di non partecipare alla riunione del consiglio di guerra che dovrebbe discutere della fine dell’esenzione dall’arruolamento nell’esercito per gli ebrei ortodossi. L’Alta Corte aveva dato al governo un ultimatum per la presentazione di una legge che regoli l’arruolamento degli ebrei religiosi. L’ultimatum scade il 31 marzo. Il premier Netanyahu non vuole rotture all’interno della maggioranza e ha ordinato al ministro della guerra Gallant di presentare entro domenica la bozza di legge per la sua approvazione. Sono circa 157 mila gli ortodossi in età di servizio militare, ma non vi partecipano per motivi religiosi. Il rabbino Yitzhak Yossef ha minacciato la scorsa settimana: “Se saremo obbligati all’arruolamento militare, lasceremo Israele”. Il capo dell’opposizione Lapid ha attaccato il governo ed ha invitato gli israeliani a scendere in piazza contro le manovre di Netanyahu, “che pensa soltanto alla sua poltrona e rischia di portare il paese e l’esercito alla sconfitta”. Lapid è contrario a concedere privilegi agli ortodossi.

BDS

Il boicottaggio dà i suoi frutti. La McDonald’s Corporation ha perso 7 miliardi di dollari del suo valore nel giro di poche ore, dopo che il suo direttore finanziario ha annunciato il continuo impatto dei boicottaggi in Medio Oriente sulle vendite durante l’anno in corso. Le azioni di McDonald’s sono crollate di oltre il 3%, dirigendosi verso la più grande perdita giornaliera in 5 settimane. Il direttore finanziario della McDonald’s Corporation ha dichiarato, ieri, che le vendite internazionali continueranno a diminuire nel trimestre in corso.

A New York, nell’ambito della campagna #ShutItDown4Palestine, oltre 100 aziende hanno chiuso i battenti mercoledì per protestare contro il sostegno degli Stati Uniti a Israele e il genocidio in corso a Gaza.

Siria

Movimenti di truppe e mezzi nelle basi USA in Siria. Un convoglio di oltre 40 mezzi corazzati ha attraversato il confine iracheno ed è entrato in Siria per dirigersi verso le basi a Deir Azzour e Hasaka.

Le basi statunitensi in Siria sono state oggetto nelle scorse settimane di attacchi con droni e missili da parte di formazioni islamiste irachene, per contrastare l’appoggio di Washington al genocidio in corso a Gaza.

Migranti

Sono rimasti in mare su un gommone per oltre una settimana. Li ha salvati la nave Ocean Viching dell’ONG SOS Mediterranee. 25 persone partite da un porto libico sono state salvate, ma ci sono almeno altre 80 che non ce l’hanno fatta, a causa del mancato soccorso da parte delle capitanerie di porto di Libia Malta e Italia.

Proseguono senza tregua le operazioni di soccorso nel Mediterraneo centrale. Un nuovo SOS è stato lanciato in tarda sera di ieri da Alarm Phone, per un barchino con a bordo 56 naufraghi. “Il gruppo ci ha chiamato quando era in difficoltà nella zona Sar di Malta e fortunatamente Trotamar III , della ong tedesca ‘People in motion’, è con loro”, dice l’Organizzazione non governativa, spiegando però che “le persone non sono ancora al sicuro. Chiediamo alle autorità di non ritardare ulteriormente i soccorsi”.

Altri 113 naufraghi sono stati tratti in salvo invece ieri l’altro dall’equipaggio dell’Ocean Viking. Infattila nave umanitaria aveva salvato in un’altra operazione 88 persone. Il gommone stracarico su cui viaggiavano era stato intercettato anche grazie a Seabird2, il velivolo di ricognizione di Sea Watch. In tutto sono 224 le persone salvate in tre distinte operazioni.

Salvare vite umane per il governo italiano di destra-estrema destra è un reato. Al tribunale di Brindisi è in corso il processo per il fermo comminato lo scorso 8 febbraio ad una barca dell’ONG (vedi). Interpellato sul mancato soccorso in mare, da parte delle autorità italiane, il ministro degli esteri Tajani (FI) ha pensato bene di risolverla con una frase ad effetto: “Il problema va risolto a monte”.

Islamofobia

L’odio nei confronti dei musulmani nelle società industrializzate è l’antisemitismo del terzo millennio. Un secolo fa, il nazismo ha costruito le sue fortune addossando agli ebrei, ingiustamente, la crisi del sistema capitalistico; oggi le destre e i benpensanti di centro tentano di costruirsi una fortuna politica con il populismo contro i migranti in generale e contro i musulmani, in particolare. Un giornale che aveva titolato, qualche anno fa, “bastardi islamici” è stato assolto dai giudici, per il diritto alla libertà di opinione. Vietare le manifestazioni contro il genocidio a Gaza è diventato una norma in Germania, il paese una volta culla del nazismo. Ultimo episodio di islamofobia è stata la reazione scomposta dei partiti di destra e anche qualche esponente della CDU all’esposizione nelle strade cittadine di Francoforte delle insegne con luminarie di auguri per il Ramadan. L’iniziativa voluta dal sindaco socialdemocratico e appoggiata dai Verdi, ha scatenato l’ira degli xenofobi e islamofobi, con una forte eco mediatica. In una città multiculturale, dove i tedeschi rappresentano soltanto il 58,1% degli abitanti, perché non festeggiare il Ramadan islamico o il Hannukah ebraico, a fianco di Natale e Pasqua cristiani?

Egitto

È stato arrestato in Sud Africa l’assassino dei tre monaci egiziani appartenenti alla Chiesa copta ortodossa. Si tratta di uno studente monastico egiziano di 35 anni, del quale la polizia sudafricana non ha fornito le generalità. I monaci sono stati accoltellati a morte nel monastero di San Marco Apostolo e San Samuele il Confessore a Cullinan, città che si trova a est di Pretoria, la capitale del Sudafrica. Una quarta persona era stata picchiata con un bastone di ferro prima di riuscire a fuggire e a nascondersi in una stanza del monastero. È stato escluso così l’attacco jihadista che aveva destato preoccupazione anche nel governo del Cairo. I motivi del gesto criminale rimangono al momento oscuri.  

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e 20 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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2 commenti

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  2. […] Rassegna 15/03/2024 – [Anbamed]1324-15 marzo ’24 – Anbamed […]

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